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LA TECNICA DELLA MUMMIA
Difensore d’ufficio

Un imputato e il suo difensore d’ufficio tentano, attraverso un gioco di immaginazione, di inscenare il processo che avverrà di lì a poco, ipotizzando una vittoria schiacciante. Ma la realtà entra a gamba tesa

di John Mortimer
traduzione di Luigi Lunari
adattamento Marcello Spinetta, Christian di Filippo
con Marcello Spinetta, Christian di Filippo
regia Marcello Spinetta, Christian di Filippo
assistente alla regia Marta Cortellazzo Wiel, Celeste Tartaglia
luci Adriano Antonucci
costumi Marcello Spinetta
produzione AMAranta Indoors, A.M.A. Factory
Spettacolo vincitore del Premio nazionale Scintille 2023 dedicato alle nuove creatività della scena italiana

a proposito dello spettacolo

In una cella, a poche ore dal processo che lo condannerà definitivamente, è detenuto Fowle, un uomo reo di aver assassinato la sua giovane compagna, a cui viene assegnato dall’autorità giudiziaria – per legge – un difensore d’ufficio, il signor Morgenhall. Quest’ultimo è un avvocato di scarso successo che, pur essendosi dedicato con impegno agli studi delle materie giudiziarie, non si è mai visto assegnare una causa. Morgenhall un giorno riesce però ad ottenere, grazie ad una serie di circostanze favorevoli, questo caso di femminicidio.

La difesa di Fowle sarà dunque un’occasione per riuscire a dare una svolta (e un senso) al suo lavoro che, come lui stesso ammette, ha sempre amato e onorato anche nei momenti più bui. Difendere questo imputato però presenta non pochi ostacoli e difficoltà. Primo fra tutti: Fowle è pienamente convinto dell’omicidio che ha commesso; Secondo: il detenuto pare non abbia nessuna intenzione di farsi scagionare, volendo espiare tutta la sua colpa all’interno della prigione dove il suo unico sollazzo consiste nel guardare fuori dalla finestra e immaginarsi una foresta.

Attraverso un gioco di immaginazione i due iniziano ad inscenare il processo che avverrà di lì a poco, inventando personaggi, giudici, testimoni, accuse e controaccuse, ipotizzando una vittoria schiacciante della difesa. Ma, proprio mentre sono immersi nel gioco immaginativo, vengono chiamati in aula per l’udienza.

Il risultato sarà esattamente l’opposto di quello che avevano “recitato”. L’avvocato infatti, appena prima dell’arringa finale, si farà prendere dal panico, facendo scena muta in aula (la “tecnica della mummia”), condannando perciò definitivamente il detenuto all’ergastolo. Morgenhall tenta perciò di suicidarsi,provando ad impiccarsi con la sua cravatta. Ma Fowle gli rivelerà, invece, che il giudice lo ha scagionato, perchè è risultato essere un avvocato troppo incapace per la corte, rendendo perciò il processo “invalido”.

NOTE DI REGIA - Marcello Spinetta e Christian Di Filippo

«Quella del detenuto Hebert Fowle e del suo avvocato d'ufficio Wilfred Morgenhall, è una storia fatta di dialoghi surreali, divertenti, e allo stesso tempo amari.

È la vicenda di due uomini soli, a loro modo falliti: Morgenhall fallisce nella sua professione, non riuscendo mai ad ottenere (e quindi a vincere) una causa, Fowle invece lo fa nelle relazioni , arrivando ad uccidere la giovane moglie perché disturba la quiete dei suoi giorni, vessandolo.

La tecnica della mummia è una storia di rigenerazione sociale, che avviene grazie a uno degli strumenti più potenti in possesso dell'essere umano: l’immaginazione.

Questi due uomini, rifiuti della società, iniziano a salvarsi proprio nel momento in cui attuano il gioco della messa in scena di un finto processo. Questo gioco che da sempre permea la natura dell'uomo, li farà tornare per alcuni istanti bambini, mettendoli a distanza da qualsiasi preoccupazione del reale, avvicinandoli l’uno all’altro. Le barriere socio-culturali si annientano e i loro due mondi, apparentemente troppo distanti, si toccano, generando una storia fatta di empatia e comprensione.

Il binomio fallimento-immaginazione è alla base, perché è solo attraverso un fallimento (in questo caso della realtà) che può avvenire il gioco dell’ immaginazione.

L’esito del processo reale, passa quasi in secondo piano, diventando pretesto, perché la

redenzione umana va oltre le vittorie o le sconfitte, i successi o gli insuccessi, il bene o il male. La vittoria è già avvenuta nel momento esatto in cui due persone, così inizialmente sole e perdute, decidono di affidarsi l'uno all'altro, incontrandosi.»

tournée

28 giugno – Teatro Menotti – Milano

16 giugno – Festival AstiTeatro – Cortile del Michelerio – Asti

dal 28 maggio al 2 giugno – Torino Fringe Festival – Spazio Lombroso – Torino

6 aprile 2024 – Armito teatro – Genova

2 marzo 2024 – Teatro S.Anna – Beinasco (TO)