In repertorio

Dei liquori fatti in casa

In repertorio

Dei liquori fatti in casa

testo Remo Rostagno, Gabriele Vacis, Beppe Rosso
con Beppe Rosso
regia Gabriele Vacis
scene Lucio Diana
tecnici di compagnia Adriano Antonucci e Marco Ferrero

produzione A.M.A. Factory in coproduzione con Produzioni Fuorivia con il sostegno di Regione Piemonte

Beppe Rosso racconta una storia che si sviluppa sulla piazza di un paese della provincia italiana nei primi anni Sessanta, luogo di incrocio dei personaggi, dove la concretezza degli accadimenti si trasforma e genera un’ironia visionaria e un’irresistibile comicità surreale.

I vini e i liquori derivano da una tradizione antica e identificano sempre una terra e una civiltà. Le Langhe terre di vini e di liquori e terra di grandi narratori: Cesare Pavese, Beppe Fenoglio, Gina Lagorio; dopo esserci tuffati nella letteratura siamo riemersi “distillando” le vicende di una storia che ci riporta in un paese della provincia italiana nei primi anni sessanta. Una storia che si sviluppa sulla piazza del paese, dove la concretezza degli accadimenti si trasforma e genera un’ironia visionaria e un’irresistibile comicità surreale.

Narra dell’epoca del boom economico, momento di cruciale mutamento sociale, quando, nel giro di pochi anni, tradizioni centenarie subirono un cambiamento radicale: quando il suono delle piazze non fu più il rintocco del campanile, ma quello del juke-box e dove si affacciava la “signora televisione” che avrebbe segnato e cambiato la vita di tutti quanti e degli anni a venire.

Lo spettacolo genera un intreccio fittissimo tra i personaggi che vedono scossa la loro quotidianità dall’arrivo di una forestiera. La giovane donna francese arriva con la corriera che, ogni giorno, attraversa la piazza: ma quel giorno, non è solo la partita di pallone elastico che viene interrotta, è tutto il paese che trattiene il respiro: il respiro delle donne e degli uomini che vedono la loro piazza solcata dall’amore, dal peccato, dal sogno o, addirittura, dalla rivoluzione.

Note di Regia

Marco Lorenzi

La Collezionista è una breve passeggiata verso il tramonto. Uso questa frase per sintetizzare il mio punto di vista su questo progetto, perché è stato davvero illuminante rendermi conto, all’improvviso, che il testo di Magdalena, il museo di arte contemporanea senza più l’arte contemporanea in cui lo ambienta, lo sfondo di Venezia, la presenza di Ida, tutto concorre a formare questa splendida metafora. La Collezionista è infatti un modo per interrogarci sulla nostra umanissima difficoltà di accettare l’approssimarsi della fine delle cose, della fine di un’epoca, di un tempo il nostro – e il sorgere di un altro diverso e nuovo. Un tramonto, appunto. Che con sé porta sempre la promessa di un’alba (o così mi piace pensare). Trovo un’opportunità magica quella di poter seguire con tenerezza, umanità ed empatia l’iperbole di questa donna incredibile che ha “inventato” l’arte del ‘900 e che ora si chiede se è ancora il momento di sognare. Oppure se le cose sono cambiate. E quanto questo posso essere complesso da ammettere. Quello che è certo è che La Collezionista non lascerà tramontare la sua luce tropo facilmente. Sicuramente non senza aver dato vita all’ultima grande opera d’arte della sua collezione.”

Tournèe

20- 21 gennaio 2024 – Florian Espace – Pescara

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23 agosto 2022 – Festival “La Giusta distanza” di Quero Vas (BL)

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26 agosto 2022 – Festival “Il paese dei Narratori” di Cavandone (VB)

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Dei liquori fatti in casa nel suo cammino ha realizzato più di 500 repliche in Italia e all’estero

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